Il 6 Ottobre 2020 abbiamo ricevuto le risposte ai quesiti che avevamo formulato all’ARPAT di Piombino, che ringraziamo per le informazioni esaurienti e per aver precisato come mai non hanno potuto fornirci alcuni dei dati richiesti.
Poiché le domande erano molte, per semplificare riporteremo le risposte e le nostre valutazioni utilizzando più comunicati.
Oggi parleremo proprio dei dati non forniti.
Avevamo chiesto ad ARPAT quali delle prescrizioni che devono obbligatoriamente precedere il rilascio delle nuove Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA relative alle nuove discariche che potrebbero sorgere sulla ex-Lucchini e sulla LI53) risultano ad oggi non ancora soddisfatte.
ARPAT ha affermato di non poterci rispondere in quanto tale analisi sarà svolta all’interno dell’istruttoria relativa alla valutazione delle nuove richieste di AIA presentate da Rimateria.
Quindi non è stata avviata nessuna istruttoria in merito alle nuove autorizzazioni.
Ci chiediamo perché l' istruttoria non sia ancora iniziata, dal momento che la stampa locale afferma che Rimateria ha depositato da quasi due mesi la richiesta o le richieste di AIA al Comune di Piombino e che questo le avrà senza dubbio trasmesse alla Regione Toscana, la quale per analizzarle deve obbligatoriamente convocare più Conferenze alla presenza di vari Enti: Comune, ARPAT, Demanio, ASL, ecc...
Perché tale procedimento non è iniziato? Perché questo ritardo? Aspettiamo su tale tema chiarimenti dal Comune di Piombino e dalla Regione.
Avevamo anche chiesto quali delle prescrizioni relative alle precedenti AIA rilasciate (quelle riguardanti la discarica ex-ASIU rialzata e la ex-Lucchini gestite da Rimateria) risultano ad oggi non ancora soddisfatte.
ARPAT ha risposto: “Le prescrizioni contenute negli atti autorizzativi che sono risultate non
soddisfatte nel corso delle attività di controllo di questa Agenzia, sono state oggetto di comunicazione all’Autorità Giudiziaria e quindi non possono essere divulgate nello specifico”.
Quindi è stata fatta una denuncia: la discarica continua ad essere fuori norma ed ARPAT lo ha segnalato all'Autorità Giudiziaria.
Avevamo chiesto inoltre se erano state effettuate le analisi delle acque del fosso Cornia Vecchia nei pressi degli scarichi delle acque meteoriche dilavanti le discariche gestite da RiMateria. ARPAT ha risposto: “ad oggi, non risultano agli atti di questa Agenzia rapporti di prova relativi ad analisi delle acque del fosso Cornia Vecchia effettuate da RIMateria”.
Per le risposte date da ARPAT in merito alla situazione riguardante la qualità dell’aria e della falda
rispetto all’impatto che ha su di esse la discarica Rimateria vi rimandiamo ai comunicati successivi. Testo integrale della risposta di ARPAT
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