Le non-risposte di Snam
- La Piazza Val di Cornia
- 13 mag
- Tempo di lettura: 4 min
Molti mesi or sono chiedemmo un incontro a Snam per discutere delle problematiche del rigassificatore piombinese e delle sue reali possibilità di trasferimento o di dismissioni, che per noi sarebbe stata l’unica realistica soluzione.
Snam non ha voluto incontrarci, nonostante le nostre insistenze, rifiutando in seguito anche di intervenire in una pubblica assemblea.
Tuttavia si disse disponibile a una interlocuzione scritta e quindi riteniamo di dover sfruttare questa possibilità , per quanto insoddisfacente.
Quindi procedemmo a formulare 4 domande, che alleghiamo, ricevendo le 4 risposte che come si può leggere sono 4 non risposte, da tanto che sono insoddisfacenti.
Replichiamo ad ognuna di esse, ma di nuovo riceviamo delle non risposte, per cui decidemmo di lasciar perdere e di portare il tutto in una assemblea pubblica, alla quale Snam decise di non partecipare.
Ed ecco di seguito la nostra corrispondenza con Snam.
Insoddisfacente, reticente ed evasiva.
Giudichino i cittadini che avranno voglia di leggere e magari di arrabbiarsi un pochino.
Comitato la Piazza della val di Cornia.
Gruppo Gazebo 8 giugno.
Richiesta 1:
a prescindere da valutazioni politiche per le quali non siete voi il nostro interlocutore, Snam può assicurare che la nave rigassificatrice ormeggiata nel porto di Piombino sarà in grado di operare previo trasferimento entro luglio 2026 in qualsiasi altra collocazione che venga individuata?
La nave Italis LNG, attualmente ormeggiata nel porto di Piombino, potrà essere ricollocata presso altro sito tecnicamente idoneo all’ormeggio ed esercizio a valle degli eventuali e opportuni lavori di adeguamento della stessa.
Per quanto riguarda la risposta 1 vorremmo sapere se il presunto trasferimento della Italis a Vado Ligure sia tecnicamente fattibile entro luglio 2026.
È noto che l’attuale Governo ha individuato tale destinazione per il momento , ma quanti mesi occorrono a Snam per realizzare concretamente il trasferimento, sia per le opere infrastrutturali che per l’adeguamento della nave che per ogni altra incombenza?
Per quanto attiene alle tempistiche per il trasferimento della FSRU, la Società, al pari di tutte quelle del Gruppo Snam, nella realizzazione delle proprie infrastrutture, ottempera, tra le altre, alle prescrizioni riguardanti le tempistiche che vengono determinate e approvate da parte degli Enti competenti in sede autorizzativa a seguito degli specifici procedimenti, che nello specifico sono in corso.
Richiesta 2:
nel momento in cui la nave se ne andrà, resteranno imponenti infrastrutture realizzate per il trasporto del gas. Per quale scopo rimarranno? Saranno mantenute, in che modo e da chi?
In data 24 giugno 2023 Snam FSRU Italia ha trasmesso al Commissario Straordinario, in ottemperanza alla prescrizione n. 10 di cui all’Ordinanza n. 140/2022 e successive proroghe, il progetto relativo agli interventi necessari per la dismissione del Terminale. Difatti, con riferimento alla banchina, la Società provvederà allo smantellamento degli impianti ed attrezzature come da relazione di progetto, fatte salve eventuali e diverse disposizioni dell’Autorità competente. Al termine della concessione demaniale e della rimessa in pristino delle aree, queste ultime verranno riconsegnate all’Autorità di Sistema Portuale. Con riferimento alle opere connesse, che comprendono i tratti di condotta a partire dal tratto di metanodotto realizzato nel braccio di mare antistante il porto in banchina fino all’impianto finale in loc. Vignarca, in conformità a quanto stabilito all’articolo 5, comma 14-ter, del D.L. 50/20221 ed in linea con quanto condiviso nel suddetto progetto presentato al Commissario Straordinario, le stesse verranno mantenute, protette e sorvegliate dalla società Snam Rete Gas. Rammentiamo che queste ultime, ad eccezione del PDE, sono opere interrate senza impatti sul territorio.
Quanto alla risposta n 2 ci chiediamo se le infrastrutture che resteranno sul nostro territorio potrebbero essere utilizzate anche per trasportare sostanze diverse dal Gnl.
Per quanto attiene alla predisposizione delle infrastrutture Snam al trasporto di molecole diverse dal gas naturale, il Gruppo è impegnato per rendere tutte le proprie infrastrutture in grado di trasportare, oltre alle molecole tradizionali, anche quelle decarbonizzate, come biometano e idrogeno, in ogni caso garantendo al contempo sicurezza e sostenibilità.
Richiesta 3:
in merito alle numerose prescrizioni da voi ricevute con l’autorizzazione all’esercizio, chiediamo il loro report analitico, dalla autorizzazione ad oggi, con evidenziazione del loro mancato rispetto, motivazioni e sistemi messi conseguentemente in atto.
I report relativi agli adempimenti delle prescrizioni, previsti delle diverse autorità competenti, vengono regolarmente forniti alle stesse, in linea con quanto richiesto dai provvedimenti autorizzativi.
Quanto alla risposta 3 prendiamo semplicemente atto che non volete fornirci i dati richiesti
Richiesta 4:
a quale fine avete chiesto le modifiche dell’AIA a suo tempo rilasciata e con quale esito, tenuto conto anche degli sforamenti evidenziati durante l’esercizio.
Il MASE ha avviato una procedura di riesame parziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) in merito ad alcuni parametri emissivi, chiedendo a Snam FSRU Italia di presentare i risultati riscontrati sui monitoraggi. Nel mese di luglio 2024 l’Azienda ha regolarmente presentato tali risultati. La procedura di riesame parziale, tuttora in corso, consentirà di definire eventuali ulteriori modalità e frequenze dei monitoraggi ambientali che andranno, in caso, ad aggiungersi rispetto a quelle comunque già attivate da Snam FSRU Italia. Con l’auspicio di aver fornito chiarimenti utili ai vostri fini, porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Quanto alla risposta n 4 ci pare di capire che la modifica dell’Aia in quel momento non fosse stata ancora autorizzata.
Non sappiamo se ancora oggi non lo sia.
Tale modifica comporterebbe un’estensione delle sostanze monitorate?
I valori limite verrebbero innalzati o ridotti?
Sono state previste ulteriori centraline di rilevamento, dove e di quale tipo?
Per quanto attiene più specificamente ai profili emissivi dell’impianto FSRU di Piombino, quest’ultimo opera con un profilo emissivo stabilmente al di sotto dei limiti stabiliti dall’AIA e dalla normativa applicabile. Il riesame parziale dell’AIA si è recentemente concluso. Prevede una revisione dei valori limite di emissione per alcuni parametri, ed alcune diverse frequenze di monitoraggio. Non viene prevista l’estensione delle sostanze monitorate, non essendo emersi altri parametri pertinenti. Non sono previste ulteriori centraline ambientali di monitoraggio dell’aria a terra rispetto alle 4 già esistenti.
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