Lo scorso 10 Agosto abbiamo chiesto al Comune di Piombino informazioni in merito ai carotaggi che saranno effettuati sulla discarica di Rimateria (Leggi domanda accesso agli atti).
Hanno intenzione di effettuare 8 carotaggi su una superficie di 12 ettari e ad una profondità massima di 15 metri.
Non essendo dei tecnici ma ritenendo curiosa questa scelta abbiamo posto al Comune una domanda chiara e semplice: “Secondo quale criterio è stato determinato il numero di carotaggi da effettuare, la loro posizione e la loro profondità?”
Abbiamo chiesto anche di poter vedere la documentazione inerente la procedura utilizzata per stabilire l’affidamento dell’incarico e le modalità con cui la ditta incaricata dovrà eseguire i carotaggi.
Abbiamo ricevuto alcuni documenti che provvediamo a rendere noti in fondo a questo post e dalla lettura dei quali potrete farvi un'idea.
Ricordiamo che l'indagine nasceva dall'esigenza di accertare l’assenza di quei rifiuti pericolosi che invece sia una Commissione di Inchiesta Parlamentare, sia vari rappresentanti della Giustizia hanno più volte ipotizzato essere finiti proprio ad Ischia di Crociano.
Ricordiamo che mentre la discarica dal 2015 si riempiva di rifiuti provenienti dalle ditte Livornesi indagate per traffico illecito di rifiuti pericolosi, nella pioggia di diffide emesse dalla Regione nei confronti di RiMateria sulla mancata ottemperanza alle prescrizioni che permettono il funzionamento di una discarica, una di queste riguardava proprio l’assenza di stalli dove mettere i rifiuti da sottoporre ad analisi a campione prima del loro conferimento in discarica.
Cioè: visto che per un periodo non esistevano neanche gli spazi dove mettere i rifiuti da controllare, è probabile che sia finito in discarica anche ciò che non avrebbe dovuto.
Ci aspettavamo dunque che si stabilisse quanti carotaggi erano necessari e come dovevano essere effettuati per eseguire una indagine complessa e difficile al fine di avere dei risultati attendibili.
Ci aspettavamo che ci si riferisse a casi analoghi per stabilire come procedere, che si consultasse e coinvolgesse l’ARPAT e la ASL, o comunque un soggetto istituzionale terzo fra Comune e azienda, e che si tenesse la popolazione costantemente informata.
Ci aspettavamo, inoltre, che si procedesse velocemente.
Alla seconda domanda: “Il numero e la modalità di esecuzione dei carotaggi è stata indicata o concordata con la SpA Rimateria?”troviamo la risposta nella Determina Dirigenziale N° 332 del 28/04/2020, ove si legge: “Vista la corrispondenza intercorsa tra il Comune di Piombino e la Società RiMateria (…) opportuno procedere presso la discarica di Ischia di Crociano nel comune di Piombino all’effettuazione di 8 carotaggi fino ad una profondità massima di 15 m...”, come già affermato dalla delibera della Giunta Comunale N. 104 del 22 Aprile 2020.
Non abbiamo, purtroppo, potuto esaminare la corrispondenza intercorsa tra Comune e la SpA Rimateria, quindi non conosciamo le ragioni che hanno portato a convergere sul numero di 8 carotaggi, ma ci appare inopportuno che tale decisione sia scaturita da un confronto con la stessa ditta che si suppone coinvolta, seppure eventualmente nel ruolo di vittima, in una gestione illecita dei rifiuti e per la quale le indagini della Magistratura sono ancora in corso. Perfino la loro localizzazione è stata concordata con l'azienda, in base alla documentazione e alle indicazioni da lei stessa fornite? Esaminando la documentazione scopriamo inoltre che la profondità massima di 15 metri può ulteriormente essere ridotta qualora si supponesse di poter danneggiare le strutture di servizio della discarica: “sarà concordata sul posto l’effettiva profondità di ogni singolo carotaggio in funzione della specificità del punto in cui avverrà il sondaggio, ma comunque inferiore o uguale a 15 m”. Perché non si devono mai superare i 15 metri anche quando è da escludere qualsiasi danneggiamento alla discarica, che è alta oltre 32 metri? Chi affiancherà la ditta e la SpA Rimateria nella decisione concordata di ridurre la profondità della carota? Chi affiancherà la ditta quando dovrà scegliere dalla carota il campione da inviare ad analizzare? Ed infine, è opportuno che il materiale delle carote non inviato ad analisi (quello, per capirsi, che dovrà consentire contro analisi in caso di controversia legale) sia custodito nei locali della stessa ditta? Perché non è previsto il coinvolgimento di ARPAT come Ente terzo qualificato sia rispetto al Comune che alla SpA Rimateria?
Riteniamo urgente la prevista assemblea pubblica con la ditta: prima che sia troppo tardi per modificare quanto può essere migliorato nelle procedure adottate e per dare la possibilità alla cittadinanza di conoscere appieno il perché delle scelte prese. Documenti ricevuti in risposta ad accesso agli atti su carotaggi: - Risposta a prot. 27267 - Determina Dirigenziale 332/2020 - Lettera d'invito
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