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Immagine del redattoreLa Piazza Val di Cornia

Centrale termoelettrica al Cotone

Nel corso del mese di Febbraio saranno convocate due importanti Conferenze dei Servizi: quella che discuterà della nuova discarica di Rimateria e quella che si occuperà della nuova centrale termoelettrica al Cotone. Saranno perciò prese decisioni molto importanti per la nostra salute.

La società Metaenergiaproduzione srl ha presentato domanda per la variante all’autorizzazione unica di cui al decreto dirigenziale n. 8295 del 23/05/2019 alla realizzazione e all’esercizio della centrale termoelettrica che sorgerà al Cotone-Poggetto. Entro il 1 Febbraio l'Amministrazione Comunale di Piombino deve inviare alla Regione le proprie determinazioni.


Né la precedente amministrazione né l'attuale hanno coinvolto i cittadini in questa decisione: non hanno nemmeno convocato un'assemblea di quartiere al Cotone-Poggetto per spiegare cosa sarà fatto al di là del muro che li separa solo visivamente dalla zona industriale. Ambedue le

amministrazioni hanno però favorito tale progetto: la prima approvandolo e quella attuale impegnandosi per renderlo possibile, intervenendo insieme a Simoncini in Regione ed al Ministero perché fosse inserito nel “capacity market”. Le aziende inserite nell'accordo capacity market pagheranno il metano a prezzi inferiori a quelli di mercato ed in cambio si impegnano a fornire energia elettrica alla rete quando è richiesto da Terna per evitare i possibili cali di tensione nei momenti di massima richiesta.


Questa scelta comporta il rilancio in Italia delle centrali a combustibili fossili ed è stata per questo

criticata da WWF, Legambiente e Greenpeace perché ritarda il processo di decarbonizzazione richiesto dall’Europa. Ogni molecola di metano bruciata ne produce una di anidride carbonica (principale responsabile del surriscaldamento del clima); una centrale a metano inoltre immette

nell'aria ossidi di azoto, polveri fini, monossido di carbonio, ecc., senza contare poi l'inquinamento da rumore. Nella nuova centrale funzioneranno 4 motori endotermici per una potenza termica complessiva di 148 MW (la vecchia centrale al servizio delle acciaierie aveva una potenza di 152

MW termici) ciascuno dotato di un camino all'interno di una struttura reticolare in acciaio alta 30 metri. Tale centrale darà occupazione a meno di dieci persone e fornirà energia non più allo stabilimento, ma alla rete elettrica nazionale; sorgerà vicino alla chiusa dove dovrebbe svilupparsi il porto turistico, vicino al Poggetto-Cotone, vicino al Fosso Allacciante, vicino alla progettata 398 nel primo percorso previsto (cioè quello che andava dritto al porto).


Sappiamo che entro il 1 Febbraio il Comune di Piombino dovrà esprimere il proprio parere in merito ad una variante richiesta al progetto già approvato della centrale termoelettrica, ma nessuno sa di cosa si tratta. Perché la città non viene informata? Sarà convocata un'assemblea di

quartiere? In quali altri modi saranno informati i cittadini?

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