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Immagine del redattoreLa Piazza Val di Cornia

Comunicato su controdeduzioni Snam

La Società Snam in questi giorni ha risposto alle osservazioni presentate dai Comitati e dai cittadini. Riteniamo in realtà che la Snam non abbia risposto o lo abbia fatto in modo insoddisfacente alle nostre puntuali osservazioni, senza minimamente tranquillizzarci. La Società rivendica la correttezza delle proprie analisi sui rischi di incidenti rilevanti, sulla minima fascia di attenzione/interdizione di nemmeno 500mt intorno alla nave, sulla non interferenza con i traffici industriali, commerciali, turistici oppure sulla mitigazione di eventuali disagi con gli stessi. Snam sostiene che il Piano di Emergenza esterno sarà redatto dal Prefetto, ai sensi del decreto 105 del 2015, che gli incidenti saranno circoscritti alla Nave o ad aree perimetrali, che le analisi sui rischi sono corrette, che le simulazioni eseguite dalla Soc. Cetena, a tal fine incaricata, rassicurano sulle manovre portuali e che comunque sarà valutato il da farsi di volta in volta. Che all’impianto non si devono applicare le misure di interdizione per gli offshore né le misure di cui al decreto sui rischi di 2km, poiché hanno, a proprio dire, solo il compito di descrivere gli elementi vulnerabili dell’area. Richiama, ma non sembra essere tanto ascoltata, la competenza della Autorità di sistema portuale ad elaborare e individuare gli scenari incidentali esterni e interni al porto, per darne comunicazione alle autorità di pianificazione.Insomma per la Snam è tutto sotto controllo e tutto, o quasi, chiarito. Noi riteniamo che non sia così! Ribadendo la proponente che gli scenari saranno limitati in danno all’area perimetrale dell’impianto e non sentendosi   investita l’Autorità di sistema portuale ad eseguire analisi incidentali esterne, non vediamo come possa il Prefetto predisporre il piano di emergenza esterno. Il Commissario tace di fronte alla presa di posizione della AdSP nel non sentirsi responsabile della analisi degli scenari incidentali, pur in presenza di un decreto Ministeriale che attribuisce a detto organo questa competenza.Riteniamo che l’analisi dei rischi operata dalla Soc. Snam sia non completa e non sufficiente poiché si limita al malfunzionamento dell’impianto. Non ci convince il dire che avarie e errori siano sempre rimediabili, né che analisi così delicate siano attendibili e che possano   essere eseguite su carte tecniche di una nave simile e vecchie di 10 anni e non del tutto corrispondenti, né che siano sufficienti simulazioni di manovre non avendo la Soc. Cetena avuto la richiesta di eseguire simulazioni con venti almeno fino a 35 nodi.Non ci tranquillizza sapere che gli ormeggi della Golar Tundra possano resistere fino a 60 nodi, il recente maltempo che ha distrutto in parte la ruota panoramica in città è stato superiore a 60nodi, tantomeno ci tranquillizza la minima fascia di interdizione di nemmeno 500mt intorno alla Nave. Il ridimensionamento dei traffici marittimi industriali appare non scongiurato, come pure appare complessa e difficilmente governabile la convivenza con i traffici turistici e commerciali. Riteniamo verrebbe compromessa l’attività del costruendo porto turistico adiacente la banchina interessata dall’impianto come    verrebbero compromesse, ridimensionate le attività della   società Pim e di JSW.Rimane criticabile la risposta ai tanti errori di scrittura e di descrizione di numerose tabelle.

Abbiamo con urgenza inviato le nostre ulteriori e puntuali osservazioni alle risposte della Snam al Commissario di Governo, la cui sintesi è riportata in questo comunicato.  



Comitato Salute Pubblica Piombino Val di Cornia


La Piazza Val di Cornia 

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