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Immagine del redattoreLa Piazza Val di Cornia

Lettera aperta al sindaco Francesco Ferrari, sulle mancate risposte

L'Amministrazione di Piombino non ha mai risposto alle numerose domande de La Piazza della Val di Cornia, anche quando venivano posti problemi di interesse pubblico che meritavano una risposta pubblica. Oggi con questa lettera aperta al Sindaco speriamo di avere più fortuna: Egregio Sindaco, visto che i primi di Febbraio si svolgeranno in Regione due Conferenze dei Servizi molto importanti per il nostro territorio, vorremmo riproporle alcune delle domande a cui negli ultimi mesi abbiamo cercato inutilmente di avere risposta. La prima riguarda la centrale termoelettrica a metano che si vuole costruire al Cotone: è stata autorizzata dalla precedente Amministrazione ma anche Lei, appoggiando la richiesta di inclusione nel capacity market, si è adoperato affinché il progetto si realizzasse. A che scopo è convocata tale Conferenza? Vi sono cambiamenti rispetto al progetto approvato? Che pareri deve esprimere il Comune di Piombino? Perché non è stata fatta nemmeno una assemblea di quartiere per parlarne con i cittadini? La seconda Conferenza dei Servizi riguarda la discarica da 350.000 metri cubi che intendono costruire a Colmata. Di fronte alla discarica il Segretario del Suo partito, l'Onorevole Meloni, dichiarò in una intervista: "... il sindaco Ferrari si è battuto fortemente insieme ai cittadini di questo territorio contro la discarica … come di rado accade con gli impegni della politica è stato conseguente … facendo gli atti amministrativi competenti per fermare il raddoppio della discarica. Non è questione di chiuderla, noi crediamo che non si possa fare il raddoppio.… Crediamo che vadano fatti i carotaggi .. ci debbano essere le possibilità di cercare una soluzione che consenta da una parte di difendere la salute e l'ambiente … e di far lavorare le aziende che su questo territorio lavorano." Quindi si dichiarava contro il raddoppio e contro la chiusura. Del resto nella sua prima dichiarazione il Presidente di Rimateria da Lei nominato, il Dott.Pellati, scrisse che non avrebbe chiuso Rimateria e che non aveva mai fatto chiudere le aziende affidategli. Se Lei avesse invece puntato al fallimento della SpA lo avrebbe dovuto dichiarare, avrebbe dovuto fare gli atti amministrativi conseguenti all'interno della Assemblea dei Soci ASIU-Rimateria o avrebbe dovuto chiedere le dimissioni di Pellati quando con la sua azione perseguiva senza tentennamenti il piano industriale dettato da Unirercuperi e Navarra per il raddoppio della discarica. Non ha fatto niente di tutto questo, ma sorprendentemente non ha nemmeno pensato ad un piano alternativo a quello dei privati per lo sviluppo della SpA Rimateria, che non si basasse su nuovi spazi di discarica ma sul riciclo dei rifiuti come fanno altre ditte della zona. Così alla sua azione è mancata chiarezza. Forse ha cercato di tenere insieme due posizioni non conciliabili presenti all'interno della sua maggioranza: una che voleva chiudere la SpA e l'altra convinta che bastava limitare lo sviluppo di Rimateria diminuendo i volumi di discarica previsti ed impedendo il solo raddoppio. Persino negli atti amministrativi compiuti dalla sua amministrazione troviamo questa ambiguità. Abbiamo criticato prima della loro stesura sia la formulazione con cui la sua Giunta ha dichiarato Colmata centro abitato, sia i contenuti della Variante che impedisce di trattare rifiuti ad Ischia di Crociano. Atti che condividiamo ma che potevano a nostro avviso avere una più efficace formulazione e per la variante potevano richiamare altri contenuti. Oggi comunque Lei ha il dovere di difendere tali atti perché ne va non solo del futuro di Rimateria (altrimenti orientato passo dopo passo al raddoppio della discarica), quel che è in discussione è anche l'Autonomia amministrativa del Comune di Piombino. Indipendentemente da qualsiasi considerazione non potrà accettare che la Regione ignori una Variante che blocca qualsiasi trattamento dei rifiuti in quella zona, o che ignori la presenza del Centro abitato di Colmata. La invitiamo pertanto a fare una dichiarazione pubblica in cui lei si impegna a ricorrere al TAR qualora la Regione non tenesse di conto quanto fatto dal Comune da Lei rappresentato. La invitiamo a fare questa dichiarazione pubblicamente e soprattutto prima della Conferenza dei Servizi, la quale prima di entrare nel merito del progetto dovrebbe preliminarmente analizzare la nuova situazione venutasi a creare con la Variante e se alla sua luce di questo nuovo atto è possibile prendere in considerazione le richieste di Rimateria. La bocciatura dell'AIA per i 350.000 metri cubi di nuovi rifiuti non avrà come conseguenza il fallimento di Rimateria, ma solo del piano industriale presentato da Navarra ed Unirecuperi. Rimateria può e deve essere riportata ad attuare il suo piano originario, che la vedeva al servizio del territorio e delle bonifiche: su questo campo e sul riprendere in parte la gestione dei rifiuti urbani può essere costruito un nuovo progetto industriale.

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