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Sindaco sfiduciato? ASIU e Rimateria ricorrono al TAR.

Barbara Del Seppia ha comunicato all'Assemblea dei soci ASIU il ricorso al TAR contro la delibera con cui il Comune ha approvato la variante per fare di Ischia di Crociano un parco. Altrettanto ha fatto Pellati a nome della SpA Rimateria. Le azioni del Presidente di Rimateria e del liquidatore ASIU sono state rese possibili dall'Amministrazione di Piombino: ad ambedue ha lasciato piena libertà e non è mai intervenuta, smentendo nei fatti la dichiarata volontà del Comune di impedire il progetto Rimateria.

Al nuovo Presidente Pellati i soci pubblici di minoranza hanno dato da tempo un preciso mandato: attuare il progetto Rimateria in ogni sua parte. Al contrario l'amministrazione di Piombino non ha mai specificato assolutamente niente perché… doveva rifletterci! Si è limitata a dichiarare sulla stampa che non un metro cubo in più di rifiuti doveva andare ad Ischia di Crociano, ma non ha proposto un progetto industriale alternativo a quello dei privati, né ha tenuto conto delle intenzioni che aveva pubblicamente dichiarato quando si è trattato di votare le linee di indirizzo all'interno degli organi di controllo della ditta, né ha messo in campo atti formali forti ed inattaccabili.

Psindaco-sfiduciato-asiu-e-rimateria-ricorrono-al-tarellati, pur nominato dalla parte pubblica, ha sempre attuato per filo e per segno quanto richiesto da Rimateria: ha firmato il giorno dopo la sua nomina l'invio in Regione delle integrazioni che giustificavano un aumento del volume della discarica per tre milioni di metri cubi; ha addirittura firmato il ricorso contro la delibera che dichiarava Colmata centro abitato. Perché il Sindaco non ne ha chiesto le dimissioni? Se la vicenda Rimateria rimane nebbiosa, se su tutto possiamo formulare solo ipotesi è anche grazie a Pellati, che ha eliminato le assemblee mensili con i cittadini e non ha più aggiornato il sito web di Rimateria. Bella trasparenza, non c'è che dire. Una cosa è certa per noi, che ci siamo battuti perché non ci trasformassimo in un centro nazionale di trattamento dei rifiuti: Pellati doveva essere mandato via.


Invece nessuno lo ha sfiduciato e di conseguenza oggi sono il Presidente Pellati e Barbara Del Seppia che "sfiduciano" il Sindaco e la Giunta Comunale ricorrendo al TAR per impugnare una loro delibera.




Se fra Pellati e l'Amministrazione non sono mai apparsi contrasti, con Barbara del Seppia si è avuto uno scontro tramite una serie di comunicati stampa: a Luglio 2019 Ferrari chiese addirittura le dimissioni del liquidatore Asiu per non averlo messo al corrente della firma per il rinnovo della fideiussione per la post gestione della discarica ex-ASIU. I soci pubblici di minoranza si dichiararono contro tale richiesta e Barbara Del Seppia dichiarò in assemblea che il venire meno della fiducia di uno dei soci avrebbe provocato le sue dimissioni. Evidentemente il Sindaco in assemblea dei soci ha votato in modo da non scontentare la Del Seppia, visto che questa si trova ancora tranquillamente al suo posto.


Ricordiamo anche che nessuno ha commentato la firma, nel Luglio 2019, con cui ASIU ed Unirecuperi hanno approvato il bilancio 2018 di RiMateria. I soci Navarra e Lucchini Am.St. non lo firmarono, per cui il bilancio 2018 fu approvato con il solo 57% del capitale societario, e a questo 57% la parte pubblica ha contribuito in modo determinante. La non approvazione del bilancio avrebbe portato al commissariamento di RiMateria, aprendo la strada alla riacquisizione di quote da parte pubblica e a un nuovo progetto industriale che non si basasse più sull'acquisizione di sempre nuovi spazi di discarica.


Sulla procedura di liquidazione non ci sono chiare alcune questioni: perché dopo più di quattro anni il liquidatore non ha ancora liquidato ASIU? Perché sembra aver riscosso solo una parte delle quote vendute? E' vero che la totalità delle quote sarà pagata dai privati solo a progetto approvato, con le relative AIA rilasciate? Se così fosse, allora era noto ai privati il rischio d'impresa che si assumevano al momento dell'acquisto delle quote, visto che nessuno poteva garantire la realizzazione del progetto di ampliamento. Ne consegue che non c'è alcun impegno contrattuale da rispettare e da garantire facendo ricorso contro la variante. Se invece tale impegno contrattuale esiste nonostante tutto, nutriamo molti dubbi sulla sua ammissibilità: come giustificare allora il prezzo bassissimo di vendita delle quote a fronte di volumi di discarica dati per certi che frutteranno diverse centinaia di milioni di guadagni? Allora si è davvero “svenduto” ai privati?


Barbara del Seppia ha ricevuto nel 2016 un preciso mandato dalla parte pubblica affinché venisse attuato il progetto Rimateria; tale mandato è cambiato? Sembra di no.


Apprendiamo che alcuni cittadini che hanno subito vari tipi di danni dalla discarica intendono promuovere un'azione legale collettiva (class action) per chiedere un risarcimento economico a Rimateria.


Siamo certi che nonostante le iniziative di Rimateria, la richiesta di AIA sarà respinta dalla Regione: la sua approvazione negherebbe infatti apertamente le indicazioni del Comune di Piombino e della Regione stessa. Vogliamo credere che da una parte l'Amministrazione farà rispettare le sue delibere per impedire che nuovi volumi di discarica sorgano accanto al quartiere Colmata e in un'area destinata a parco, che dall'altra la Regione non concederà le autorizzazioni senza che prima siano attuato tutte le prescrizioni e che soprattutto non accetterà la richiesta di accogliere rifiuti non di origine siderurgica.


Cogliamo l'occasione per informare che a breve organizzeremo un incontro pubblico sull'ospedale. Invitiamo chiunque sia interessato a partecipare a contattarci.

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