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Cosa vuole fare della discarica Rinascenza Toscana?

" Questa è la strategia standard per privatizzare: togli i fondi, ti assicuri che le cose non funzionino. la gente si arrabbia e tu consegni al capitale privato" - Noam Chomsky


Nessuno oggi ricorda che ASIU era di fatto fallita, che aveva accumulato quasi 20 milioni di debito e con lavori da fare agli impianti per avere una discarica a norma per una spesa di circa 30 milioni. Rimateria nasceva proprio per nascondere questo fallimento Priva di fondi ,la gestione di Rimateria si presentava complicata e l'unica strada percorribile era quella di poter mettere in pratica il progetto di una megadiscarica, mentre la precedente Amministrazione Comunale e i suoi alleati cercavano di convincere la popolazione che il raddoppio della stessa sarebbe stato la risoluzione di problemi (inquinamento e discariche abusive) che una gestione decennale non oculata del territorio aveva contribuito a creare. Ecco quindi che le gravi carenze dell' impianto, riscontrate a seguito di verifiche tecniche e il malcontento popolare sempre più diffuso legato dapprima a maleodoranze ben avvertibili e in seguito alla conoscenza delle carenze tecniche fino ad allora ignorate, portarono a quella che tanti considerarono la panacea di tutti i mali e che fu la consegna del tutto ai privati attraverso la vendita in due fasi del 60% delle quote di Rimateria. Tutto secondo quanto era previsto quindi ? I Privati, ingolositi dal progetto di oltre due milioni di metri cubi disponibili da aggiungere alla discarica già in essere, da utilizzare conferendovi rifiuti ben remunerati, acquisirono subito le due quote del 30% cadauna, ma le prescrizioni da parte di Comune e Regione tolsero loro la garanzia di poter realizzare questo ampliamento della discarica, di potervi conferire ogni sorta di rifiuti e infine di poter operare anche con impianti non a norma, senza la dovuta messa in sicurezza delle discariche che avrebbe richiesto da parte loro un esborso milionario in assenza della certezza di un ben più lucroso ritorno monetario.


Questo è in estrema sintesi la storia del "fallimento di Rimateria". Se da un lato il Comune e la Regione imponevano una discarica a servizio delle bonifiche del S.i.N. dall'altro lato lo scopo primo dei Privati era quello di fare profitti e questo scontro è durato fino a quando nella riunione degli azionisti fu deciso che mettere a norma la discarica era un prezzo alto da pagare nell'immediato, mentre i presunti ricchi dividendi si prospettavano sempre più ipotetici.


Dopo il fallimento, la discarica viene affidata alla Curatrice fallimentare e qui si apre un periodo in cui non filtrano più notizie su cosa sta effettivamente succedendo li dentro, niente o ben poco ci è dato di sapere e le nuove richieste di carotaggi cadono per l'ennesima volta nel vuoto, negate da motivazioni non ben comprensibili.


Ecco quindi subentrare Rinascenza Toscana nella gestione discarica con un contratto di affitto di cui non sono stati chiariti mai bene i particolari... ma oggi sappiamo che Rinascenza non investirà nella TAP ma in nuovo impianto che servirà a bruciare plastiche e al trattamento dei fanghi ecc...ottenendo dal Demanio la possibilità di conferire nella discarica ex Lucchini aperta rifiuti non siderurgici ,costringendo il Comune di Piombino a ricorrere al TAR contro al decisione del Demanio, ma come se non bastasse Rinascenza Toscana insiste nel chiedere alla Regione Toscana di cambiare la V.I.A. e in particolare la soppressione delle prescrizioni che limitano ai soli rifiuti di origine siderurgica la coltivazione della discarica e oltre alla ex Lucchini e riteniamo che stiano facendo valutazione analoga anche sulla affittata LI53aR. In conclusione, ancora una volta, prima con Rimateria e oggi con Rinascenza Toscana la gestione dei rifiuti è vista come occasione di fare forti guadagni, continuati nel tempo, ottenendo il massimo profitto economico utilizzando impianti e spazi disponibili trattando ogni tipologia di rifiuti ed escludendo invece il conferimento e trattamento dei rifiuti di origine siderurgica e in ultima analisi escludendo ogni ipotesi futura di bonifica del S.I.N.


Chiediamo quindi alla Regione Toscana e al Comune di Piombino di organizzare una pubblica assemblea in cui rendere ufficiale il progetto industriale di Rinascenza Toscana e spiegare come potrebbe essere accettabile aver impedito a Rimateria di fare ciò che invece non molto tempo dopo verrebbe permesso ad altri....Perchè tutto questo silenzio su questa vicenda? Noi Cittadini abbiamo diritto di sapere cosa sta succedendo nel territorio comunale e dire la nostra oppure vi è anche un emergenza rifiuti e siamo in attesa dell'immancabile Commissario Straordinario?

Comitato La Piazza della val di Cornia

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