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Immagine del redattoreLa Piazza Val di Cornia

rigassificatore di Piombino, le gravi ricadute della finta emergenza

All'assemblea tenutasi a Centro Giovani il 18 luglio ultimo scorso in molti sollecitavano un'azione concreta di verifica del rispetto delle prescrizioni che avevano permesso che il rigassificatore di Piombino fosse stato autorizzato ad operare.

In una nota n.30338 del 30/05/2024 di ISPRA emergono le prime preoccupanti verità, poi integrate da quanto riportato dalla stampa locale, su controlli dai quali è emerso che i livelli di metano e di formaldeide emessi hanno superato gli standard  fissati.

In parole povere, il rigassificatore ha inquinato più del previsto


Per funzionare introduce in ambiente ipoclorito di sodio, di cui abbiamo più volte parlato e di cui non abbiamo riscontro. Ma ora apprendiamo che disperde anche metano e formaldeide.

La formaldeide in particolare risulta essere inserita dall'Agenzia Internazionale della ricerca sul cancro nel gruppo 1 “cancerogeni certi”.

Apprendiamo che i monitoraggi avevano già evidenziato tali problemi fra il 15 novembre 2023 e l'8 febbraio 2024!

Apprendiamo inoltre che si trattava in larga parte di auto-controlli.

Viene candidamente affermato che l'unico camino, su 4 totali, capace di rispettare ad oggi le prescrizioni ricevute è quello dove viene utilizzato un catalizzatore sperimentale, necessario a causa delle caratteristiche particolari del rigassificatore di Piombino e non necessario altrove.

Ora ci sentiamo di trarre alcune conseguenze logiche da queste notizie e poniamo alcuni interrogativi:

- vista la lunga lista di enti e soggetti in indirizzo nelle note citate, perché la popolazione non è stata tempestivamente informata e coinvolta?

- l'utilizzo di un componente sperimentale certifica che ad oggi non esiste la tecnologia adeguata a far funzionare un rigassificatore, a “ciclo aperto” operante in un porto. Perché si è permesso che la sperimentazione fosse contestuale alla messa in esercizio  dell'impianto e non precedente ad esso? Perché si è permesso comunque su 3 dei quattro camini l'utilizzo di componenti di cui presumibilmente si conosceva l'inefficacia (perché altrimenti avrebbero installato uno in fase di sperimentazione?)?

- quanto sopra, vista la riconosciuta pericolosità delle sostanze disperse in ambiente, non configura un inquinamento prevedibile, previsto e quindi doloso?

- costatiamo che i controlli vengono fatti puntualmente, almeno questi, e questa costatazione , che risponde a una delle nostre domande da sempre, ci fa molto piacere. Però ci chiediamo anche come sia possibile che un'Azienda, qualunque Azienda, superi i limiti prescritti e possa continuare a lavorare in attesa che si ponga rimedio ai fattori che hanno portato al superamento?

- si legge che l'Aia, a suo tempo rilasciata con quelle prescrizioni, sarà rivista, ma per ora non lo è stata e l'impianto lavora. Come è possibile? Maliziosamente poi ci viene il dubbio che tale revisione sia più funzionale ad allungare i tempi di permanenza del rigassificatore a Piombino che non a risolverne le problematiche di impatto ambientale.

- ci chiediamo poi se lo sfondamento sia stato significativo e quanto lo sia stato.

- ci chiediamo inoltre se questo livello di inquinamento maggiore del consentito possa avere creato danni alla salute dei lavoratori e dei cittadini, e quali indagini siano state o saranno fatte in tal senso.


Ma chi, forza politica o privato cittadino, il rigassificatore ha sostenuto, si preoccupa almeno di tenersi aggiornato su come opera e cosa provoca?!

Cosa accadrà nelle prossime riunioni per la modifica dell'Aia e cosa dobbiamo aspettarci.

Ci chiediamo e lo chiederemo all'Amministrazione in un prossimo incontro.

Comitato La piazza

Comitato Liberi insieme

Gruppo Gazebo 8 giugno.

Rete no rigassificatore

Comitato salute pubblica


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1 Comment


Ancora sul rigassificatore e sulle dichiarazioni di Snam.


Leggo oggi sulla stampa locale che Snam ribadisce, quasi fosse una scusante, che nonostante non abbia ottemperato alle prescrizioni ricevute, il limite delle emissioni di formaldeide ("cancerogeno certo" del gruppo 1) sono comunque inferiori ai limiti nazionali.


E ci mancherebbe pure!

Il rigassificatore non è stato installato sulla Luna, dove sarebbe stato l'unico impianto a rilasciare schifezze. Se Snam non lo sapesse, si trova a Piombino, sede di un SIN, accanto ad un'area industriale in ripartenza (?!) e in un porto dove operano traghetti, rimorchiatori, sostano navi da crociera etc.


Insomma, come scritto già ieri e come evidentemente NON è chiaro a Snam, una corretta programmazione territoriale avrebbe valutato se e dove…


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