Non passa giorno, ormai da mesi, che dalla Liguria arrivano argomentazioni su come si debba risolvere il problema legato al trasferimento del rigassificatore da Piombino a Vado. Da perfetti nimby a 360 gradi, essendo i partiti sia di centrosinistra che quelli di centrodestra d'accordo, hanno deciso che il rigassificatore non è cosa per loro. Da dove derivi questo diritto di stabilire cosa si deve fare, non lo sappiamo... Ma ricordiamo invece benissimo che fu al tempo del governo Draghi che venne deciso, scritto e firmato dalle più alte cariche di Stato che il rigassificatore sarebbe rimasto in porto a Piombino per tre anni per poi essere spostato. In tempi recenti il ministro Pichetto Fratin ha ribadito la volontà su quanto fu allora stabilito e il tutto è stato confermato dal Presidente della Regione Toscana. Tutto questo dovrebbe essere noto ( e lo è) ai politici che in Liguria ciurlano nel manico, mentre agitatori a vario titolo sobillano la popolazione, alla ricerca di un facile consenso, puntando l'indice verso Piombino sentenziando che li deve rimanere. Sappiamo che le convenienza politiche dell'ultima ora in una campagna elettorale così dura come quella in corso in Liguria, sono strade molto battute da chi per il proprio tornaconto, trascura i diritti altrui, facendo carta straccia di documenti ufficiali accettati e sottoscritti da tutte le forze politiche. Quindi, concludendo, se è nel loro diritto come Savonesi di presentare le obiezioni che ritengono più opportune al piano di Snam, è altresì inaccettabile che si arroghino il diritto di decidere dove il rigassificatore dovrà essere posizionato, perché così non fu stabilito. In caso di ulteriori travasi di bile, consigliamo loro di citofonare a Draghi Dott. Mario.
Comitato: la Piazza della val di Cornia
Comitato: Liberi insieme per la salute
Gruppo: Gazebo 8 giugno
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