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Immagine del redattoreLa Piazza Val di Cornia

Discarica: affitto a Rinascenza in scadenza. Incidere ora su cosa si può e non si deve poter fare.

La Piazza-Val di Cornia esprime la propria preoccupazione per l'avvicinarsi di scadenze importanti, nel più completo silenzio da parte di istituzioni e della maggior parte della politica. Cominciamo dal problema della discarica che in questi giorni fra l’alto è tornata a farsi sentire anche per le maleodoranze. Rinascenza Toscana è, come noto, la società che ha preso IN AFFITTO gli impianti e le discariche della fallita SpA Rimateria. Tale locazione scade a fine Settembre. Questo significa che entro e non oltre tale data Rinascenza Toscana dovrà decidere se acquisterà gli impianti, le aree e le discariche oggi in affitto. Con la piena proprietà da parte di un soggetto privato sarà incontrollabile la gestione delle discariche presenti e degli impianti di trattamento rifiuti previsti. Riteniamo, visto il progetto di Rinascenza Toscana (inceneritore, trattamento fanghi, aumento spazi di discarica per importare rifiuti da fuori, ecc.) completamente distaccato dalle esigenze di bonifica del territorio, che non ci sia un solo giorno da perdere per condizionare ed impedire tale passaggio! Alcuni punti meritano quindi a nostro parere di essere ribaditi e pretesi. 1. I carotaggi richiesti e promessi sono garanzia anche per qualsiasi futura attività, compresa la chiusura in sicurezza della discarica esaurita ex-ASIU, di non trovarsi bloccati per esigenze giudiziarie o ambientali. Noi, da semplici cittadini, continuiamo con forza a chiederli per la sicurezza dell'ambiente in cui viviamo e per tutelare i cittadini che abitano nelle vicinanze. Incomprensibile la loro non esecuzione dopo avere anche finanziato la spesa per realizzarli! 2. La commissione d'inchiesta comunale non ha ancora prodotto un report circa le responsabilità e la natura delle attività svolte da Rimateria in quell'area . Invitiamo il presidente di detta commissione, Daniele Pasquinelli, a concluderne i lavori e ad assumersi la responsabilità di presentare una propria relazione, anche in assenza di un esito condiviso. 3. Il Consiglio Comunale di Piombino ha approvato all'unanimità l'idea di comprendere all'interno della "trincea drenante", nell'ambito dei lavori per la tutela della falda idrica, l'intera area delle discariche. Questo permetterebbe di farsi carico delle accertate contaminazioni e dei paventati impatti dovuti a lacerazioni dei teli di fondo dei siti di Ischia di Crociano. Rammentiamo che ARPAT aveva invitato il gestore delle discariche, la stessa curatrice fallimentare o il Comune a fare presente al Ministero che il progetto di bonifica approvato per l’area dei cumuli prospicienti le discariche(LI53aR) è da rivedersi totalmente per la presenza accertata di inquinamento da percolato in tale zona! 4. L'unico piano industriale possibile per tali aree è in funzione delle bonifiche locali, per trattare e riciclare quei materiali ed accogliere i quantitativi residuali non riutilizzabili. Questo significa ribadire l'opposizione a qualsiasi autorizzazione a conferire o trattare rifiuti derivanti da altre situazioni, lavorazioni e territori. Dobbiamo impedire da un lato che si saturino le volumetrie rendendole indisponibili per le auspicate bonifiche , ma anche per evitare che Rinascenza svolga il ruolo di volano del paventato (auspicato da alcuni) Polo Nazionale dei Rifiuti a Piombino, che ci porterebbe produzioni sporche e fagociterebbe l'area portuale, già aggredita da rigassificatore e progetti opinabili (parco auto).

Per quanto sopra chiediamo una discussione pubblica in un Consiglio Comunale tematico sul progetto Rinascenza, prima della fine di Settembre, volto a indicare le priorità volute dal territorio e a ribadire le indisponibilità con cui qualsiasi gestione delle discariche dovrà fare i conti.



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