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Ospedale Villamarina: com'era, cosa era stato promesso, cos'è effettivamente oggi.

Aggiornamento: 5 nov 2020


  1. Con questo comunicato diamo seguito a quello del 14 ottobre u.s. (che potele leggere sul sito di La Piazza Val di Cornia, a questo indirizzo) nel quale avevamo parlato in generale del Servizio Sanitario Nazionale, di quanto ci investe lo Stato (anche in confronto agli altri Paesi Europei) e della sua capacità effettiva di dare una risposta concreta alla domanda di Salute.

Focus di questo nostro lavoro è invece la situazione della Sanità a livello locale: elencheremo solo alcune delle criticità presenti nel nostro Ospedale. Purtroppo ci sono molti altri problemi da risolvere nell’ambito della Medicina Territoriale (118, Laboratorio Analisi) e nello stesso Ospedale, ma la complessità del tema ci impone di trattarne qui solo alcuni.


Avremmo voluto semplicemente presentarvi i dati organizzati in tre tabelle:

  • la prima avrebbe mostrato com'era strutturato l'Ospedale e quale tipologia di interventi vi venivano fatti, reparto per reparto, nel 2000;

  • la seconda avrebbe indicato cosa è stato promesso come conseguenza dell'unificazione con l'ospedale di Cecina;

  • la terza avrebbe mostrato cosa esso è realmente diventato oggi, solo pochi anni dopo quella scelta.

Purtroppo dobbiamo fare i conti con la mole delle fonti, con gli obblighi contrattuali che impongono agli operatori sanitari riservatezza sulle condizioni dell'ospedale e con la scarsa trasparenza circa il processo che parte dalla Regione Toscana per tradursi in realizzazione concreta dei progetti.

Auspichiamo che tale schema ci venga fornito da Regione Toscana, Direzione Sanitaria, Sindaci del territorio (che hanno un ruolo importante nella Società della Salute): per questo invieremo a tutti loro questo comunicato.


Senza andare troppo indietro nel tempo, ricordiamo che nel 2016 si sosteneva che la rete ospedaliera costituita dagli Ospedali di Cecina e di Piombino avrebbe dato risposta alle esigenze del Territorio non solo attraverso la conservazione, ma addirittura con il potenziamento dei Servizi già esistenti. Poiché con l’unificazione delle due zone si sarebbe raggiunto un bacino di utenza di oltre 140.000 abitanti, era possibile costituire un unico Presidio Ospedaliero di Zona formato da due Stabilimenti. Si prevedeva in tal senso una rimodulazione dei posti dell’area chirurgica a favore dell’area medica per l’Ospedale di Cecina che sarebbe stato punto di riferimento anche per l’area materno infantile, mentre Piombino era destinato a divenire polo di riferimento chirurgico per tutta la costa tra Livorno e Grosseto.


Cosa è successo in realtà?

Oggi, in piena pandemia, mancano in Terapia Intensiva 4 Anestesisti a Piombino (con un totale di 6 posti letto) e 5 Anestesisti all'Elba (essendo un'unica Unità). Siamo partiti da questo dato in quanto l’anestesista-rianimatore ha un ruolo chiave nel funzionamento di ogni Ospedale, in quanto il suo intervento è necessario per ogni intervento di ogni specialistica (anestesie totali o parziali, terapia del dolore, respirazione non autonoma, ecc.).

In Cardiologia a Piombino mancano 4 medici in UTIC. Siamo ancora in attesa di sapere se la nostra Cardiologia sarà dotata della Emodinamica, nonostante già nell’agosto del 2017 l’ex Sindaco Giuliani e l’Assessore Di Giorgi confermavano quanto affermato dall’ex Assessore Regionale alla Sanità Saccardi sull’avvio dello studio di fattibilità dell’Emodinamica a Piombino. Tale scelta era motivata dalla posizione geografica di Piombino e dell'alta incidenza di infarti del miocardio in Val di Cornia. All'epoca si affermò di confidare nell'operato della Regione e nell'impegno del Consigliere Regionale Anselmi, che avrebbe saputo portare avanti il percorso. Nel marzo del 2018 una petizione popolare raccolse un significativo numero di firme per chiedere 2 sale di Emodinamica per i due Ospedali vista la loro distanza: se un solo ospedale avesse avuto l'Emodinamica, metà dei pazienti non sarebbe riuscita a raggiungerla in tempo utile per avere il miglior trattamento terapeutico. Sotto la pressione di queste istanze, fu stabilito un nuovo assetto organizzativo dove Cecina avrebbe avuto un polo esclusivo per l'elettrofisiologia e la riabilitazione cardiologica (impianto e controllo periodico dei pace-maker), dove si sarebbe garantita l'erogazione di tutte le prestazioni di urgenza sia a Cecina che a Piombino aggiungendo che sarebbe stata istituita una UOS dipartimentale per la Riabilitazione dopo la fase acuta delle malattie cardiovascolari.

Al Pronto Soccorso, alla cronica mancanza di spazi si aggiungono problemi di sorveglianza sanitaria. Nel pomeriggio infatti dalle 14.00 alle 19.00 (fino a poco tempo fa dalle 15.00 alle 18.00) non vi è un Medico dedicato alle Brevi Osservazioni (stanze oggi destinate ai Pazienti Covid o presunti tali) per cui in caso di bisogno uno dei due Medici del Pronto Soccorso deve staccarsi dal lavoro di routine per prestare le dovute cure ai pazienti lì presenti. La gestione è complicata e rischiosa, in quanto il Medico che si occuperà del Paziente probabile Covid poi tornerà al suo lavoro di routine rischiando di trasmettere il contagio. Entrare in zona Covid implica procedure dedicate (abbigliamento, dispositivi di protezione, monouso) e ogni vestizione/svestizione rappresenta un momento di criticità che richiede tempo ed estrema attenzione.

Tale condizione si ripete dalle ore 24.00 fino al turno del mattino successivo: sia per il P.S. che per la Breve Osservazione è presente un solo Medico e questo avviene ogni giorno e ogni notte della settimana.

In Chirurgia Generale a Piombino è in corso un radicale turn-over aggravato dalla carente disponibilità di altri Medici a subentrare.

Analoga la situazione dell’Ortopedia, dove mancano almeno 3 Medici e il Direttore della UOC.

Collegabile a questo è la Senologia, che in tempi non remoti aveva il suo percorso diagnostico e terapeutico all’interno dell’Ospedale di Piombino, mentre ora è il trattamento chirurgico della patologia benigna e della parte plastico-ricostruttiva, con creazione di una Struttura Complessa di Chirurgia senologica sono previsti solo a Cecina.

In Urologia la prevista UOS per Piombino non è ancora stata attivata; inoltre l’apparecchio per l’urodinamica ci risulta avere oltre venti anni e non è ancora stato sostituito.

L‘attività dell’ORL e dell’Oculisica è costituita essenzialmente da day surgery e chirurgia ambulatoriale.

Al Trasfusionale è presente un solo medico che non può essere in servizio 7 giorni su 7: in caso di necessità Piombino deve dunque ricorrere a uno dei due Medici di ruolo per l'Ospedale di Cecina, sperando nella loro rintracciabilità e disponibilità.

Restiamo in attesa anche del costituendo Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura per la Salute Mentale con 10 posti letto, 5 Psichiatri, 19 Infermieri e 6 OSS.


Veniamo quindi al Punto Nascita: la sua attività è stata sospesa il 22 giugno del 2019 con delibera n.539 del 20/06/2019 del Direttore Generale, perdendo (come si legge su nota ufficiale) solo e esclusivamente la possibilità di effettuare l’evento parto che si sarebbe svolto a Cecina, mantenendo però le attività consultoriali pre e post gravidanza. Si assicurò in tale data che erano state svolte tutte le attività propedeutiche a formulare la nuova richiesta di deroga alla chiusura dei Punti Nascita con volumi inferiori a 500 parti/anno da parte della Regione Toscana per l’Ospedale di Piombino.

Alla carenza di medici, tamponata con il poco lungimirante ricorso di prestazioni straordinarie, si aggiunge la carenza di Personale Infermieristico e OSS , costretto spesso a turni extra, a cui si cerca si sopperire con assunzioni a tempo determinato che non garantiscono stabilità e piena operatività dei reparti. In questo contesto si comprende come il lavoro vada avanti grazie allo spirito di sacrificio di tutti gli Operatori Sanitari.


Il 1 luglio 2019, con delibera 846, la Regione Toscana varava il ”Piano di azione per lo sviluppo dell'offerta di servizi ospedalieri e territoriali integrati per la Val di Corna e possibile ridefinizione del bacino territoriale naturale" in cui si prevedeva nel corso del biennio 2019-2020 la definizione in dettaglio, con specifici provvedimenti, degli interventi da attuare in modo da assicurare la piena operatività del piano di azione.

Questa delibera dichiarava la promozione della rete emergenza-urgenza nella rete regionale per patologie tempo-dipendenti, ribadiva l’impegno per il mantenimento del punto nascita, per l'istituzione del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, la ristrutturazione del Pronto Soccorso, la riqualificazione delle attività consultoriali con particolare attenzione all’assistenza alla madre e al neonato, il potenziamento dell’Oncologia CORD, il potenziamento per la gestione delle patologie croniche degenerative e molto altro ancora.

A questo è seguito il “Piano per il potenziamento e la riqualificazione degli Ospedali di Cecina e Piombino, in integrazione con la Sanità territoriale” Rev.7, Pisa 23 ottobre 2019, approvato il giorno successivo dall’Assemblea dei Soci della Società della Salute Valli Etrusche. Tuttavia, come rilevato dalla stessa Regione Toscana, già si poteva evidenziare una sovrastima degli investimenti e una sottostima dei tempi di aggiudicazione dei lavori. Questo era ben chiaro anche alla Società della Salute visto che afferma “nell’eventualità che se ne rilevi la necessità, anche in considerazione della rilevanza economica dei progetti inseriti nel Piano di Potenziamento (…) procedere a eventuali aggiustamenti di quanto previsto nell’ottica di una maggiore ottimizzazione delle risorse.”

In tal senso vanno interpretate anche le parole del Direttore Generale dell’USL Toscana Nord Ovest in risposta alle richieste della stessa Società della Salute, che invitava a costituire un Tavolo di Lavoro per decidere congiuntamente le priorità, visto il numero di interventi che avrebbero richiesto un percorso di almeno due anni (2020-21). Si affermò inoltre “l’impegno verbale della Regione a adottare un atto formale che recepisca il Progetto e il Verbale della Commissione con finanziamento degli interventi con la previsione di un cronoprogramma dell’erogazione delle risorse”.

Visto il perdurare delle criticità sopra ricordate, è lecito pensare che se anche questi piani fossero portati a compimento (poiché non vi è certezza finanziaria) è altamente improbabile che potrano essere terminati entro due anni.


A conclusione di questo lungo excursus vogliamo citare le parole della dott.ssa Casani, Direttrice Generale dell’ USL TNO, la quale assicurò il 13 gennaio 2020 che stavano facendo “ciò che non è mai stato fatto finora: proteggere le esigenze del territorio e far sì che siano assicurati i servizi necessari a garantire il diritto alla salute dei Cittadini”.

Ci lascia perplessi l'ammissione “non è mai stato fatto finora” riguardo al diritto alla Salute: insinua in noi ancor più profondamente il dubbio che gli studi, gli impegni e i decreti siano solo propaganda e che l'unica cosa che si è veramente fatta è stato, come oggi la pandemia ha evidenziato, mettere in grave crisi il Servizio Sanitario.



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Riceviamo da Fabrizio Callaioli, capogruppo Rifondazione Comunista in consiglio comunale di Piombino.

Pubblichiamo integralmente il testo e lo ringraziamo per l'attenzione rivoltaci.


Riceviamo la vostra nota e vi ringraziamo per questo contributo sull’Ospedale Villamarina. La nota è intitolata “Ospedale Villa Marina: com’era, cosa era stato promesso, cos’è effettivamente oggi”;

potremmo aggiungere “Cronaca di una morte annunciata”, e lo aggiungiamo con amarezza dato che tutti ricordiamo bene quali eccellenze fossero presenti nel passato del nostro Ospedale, pensiamo all’Ortopedia, all’Otorino alla Ginecologia, all’Urologia, eccellenze che rendevano l’Ospedale attrattivo nonostante fosse periferico. La situazione dell’”oggi” descritta dal documento è il risultato di scelte politiche che non abbiamo mai condiviso, ovvero la progressiva centralizzazione delle funzioni, l’unificazione delle strutture complesse fra due o anche…


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Riceviamo da Daniele Pasquinelli, capogruppo Movimento 5 Stelle nel consiglio comunale di Piombino.

Pubblichiamo integralmente il testo e lo ringraziamo per l'attenzione rivoltaci.


Analizziamo con piacere il documento sottopostoci dal comitato La Piazza Val di Cornia, in quanto la sanità è una delle note dolenti, forse la maggiormente dolente, del nostro territorio. Chiaramente la sola analisi dei dati, per quanto allarmante, non può generare risposte senza un'analisi politica dei passaggi che hanno portato alla drammatica situazione attuale. Tutto comincia con la celeberrima riforma del titolo V (Legge Costituzionale 3/2001) con la quale fu data autonomia gestionale e finanziaria alle regioni su ambiti amministrativi importanti fra cui la sanità. Alla base di questa scelta c'era l'idea, tipicamente italiana, che le inefficienze…


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Riceviamo da Davide Anselmi, capogruppo Forza Italia in consiglio comunale di Piombino.

Pubblichiamo integralmente il testo e lo ringraziamo per l'attenzione rivoltaci.


Ho ricevuto la vostra missiva per il tramite della posta istituzionale, in qualità di consigliere comunale. Innanzitutto vi ringrazio, perché tenere alta l’attenzione sulle enormi problematiche del nostro nosocomio è fondamentale. Il lavoro da voi fatto, con un report puntuale e esaustivo, ancor più evidenzia che il nostro ospedale ha criticità molteplici. Lo smantellamento nei fatti dei servizi è palese e incontestabile. Ci consegna un quadro desolante dove a pagarne le conseguenze sono i cittadini non solo Piombinesi ma dell’intera Val di Cornia. Come consigliere comunale e recentemente coordinatore locale di Forza Italia, ho ben presente le difficolt…


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Inviata, come preannunciato, mail ai vari soggetti istituzionali


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