Francesco Ferrari, sindaco di Piombino;
Alberta Ticciati, sindaca di Campiglia;
Jessica Pasquini, sindaca di Suvereto;
Sandra Scarpellini, sindaca di Castagneto Carducci;
Paolo Riccucci, sindaco di San Vincenzo
Alessandro Guarguaglini, sindaco di Sassetta.
P.C.
Maria Letizia Casani, Direttrice Generale dell'Azienda USL Toscana nord ovest;
Simone Bezzini, Assessore al diritto alla salute e alla sanità Regione Toscana.
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Piombino,12 agosto 2024
I recenti eventi che hanno interessato il reparto di cardiologia di Piombino sono l’ennesima conferma della situazione drammatica in cui versa il nostro ospedale.
Riassumendo in breve i fatti, un incidente occorso ad uno dei cardiologi ha compromesso la possibilità di garantire la presenza di un medico 24 ore al giorno.
La presenza del cardiologo è garantita solo per dodici ore al giorno, rimanendo scoperte le notti e i giorni festivi.
I pazienti cardiologici ricoverati presso la struttura UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica) sono stati trasferiti all’ospedale di Cecina.
Da questa vicenda emerge che da anni la cardiologia ha un organico insufficiente e che i turni sono garantiti solo grazie a palliativi, come il ricorso a medici di altri ospedali o esterni convenzionati pagati a gettone.
Ciò fa sì, incidentalmente, che un reparto così importante non abbia un organico stabile, con evidenti riflessi sulla sua efficienza, sia dal punto di vista organizzativo che della cura dei pazienti.
Nonostante questa situazione sia nota da anni, nulla è stato fatto, fino ad oggi, per trovare una soluzione strutturale.
A fronte di ripetute promesse di potenziamento (si è recentemente parlato dell'acquisto di un angiografo, in documenti della ASL del 2018 si individuava Piombino come sede naturale per la seconda emodinamica della provincia) si continua, nella pratica, ad ignorare i problemi e a rimandare le soluzioni.
Problemi che, come è noto, non ci sono solo in cardiologia, ma riguardano anche altre specialistiche, come, ad esempio, il pronto soccorso o la nefrologia.
Tutto ciò senza parlare della chiusura del punto nascita, seguita da vane promesse di riapertura e compensazioni, l'una e le altre prontamente dimenticate.
Ormai in tutti i reparti il sacrificio degli operatori, gli straordinari, i doppi turni, la rinuncia a ferie e riposi, non riescono a compensare le gravi carenze strutturali.
Questa lettera la rivolgiamo a voi, non perché questi ed altri problemi non vi siano noti, ma per ricordarvi che, secondo la legge e la Costituzione, i sindaci sono i responsabili della condizione di salute della popolazione.
Riteniamo che l’attuale situazione dell’ospedale e, in generale della sanità di Piombino, siano tali da non permettervi più di esercitare serenamente e con i dovuti strumenti questa funzione di garanzia.
Riteniamo anche che dalle scelte che si faranno, derivino precise responsabilità politiche, giuridiche e, soprattutto, morali.
Vi chiediamo, dunque, quali concrete iniziative vorrete porre un atto per evitare che si continui, dietro a promesse di investimenti continuamente rinnovate e che non si concretizzano mai, a ridurre e precarizzare i servizi dell'ospedale di Piombino disegnandone chiaramente un futuro di presidio secondario e residuale (se mai un futuro ci sarà).
Riteniamo che un impegno forte e diretto da parte vostra contro una logica che penalizza sempre di più la sanità periferica, non sia più rimandabile, al di là di appartenenze politiche che poco interessano quando ci sia in ballo la salute dei cittadini.
Comitato La Piazza della Val di Cornia
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