Nella IV Commissione che precede il Consiglio Comunale del 16 settembre, l'Amministrazione Comunale di Piombino ha dichiarato che l'approvazione della Variante bloccherà di fatto qualsiasi
nuovo aumento dei volumi di discarica, impedendo sia la costruzione di una nuova discarica sull'area chiamata LI53, sia il “rialzo” (in realtà un'altra nuova discarica) della ex- Lucchini.
Ha dichiarato anche che la Regione potrebbe comunque concedere l'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per i vari progetti di RiMateria, nonostante gli atti posti in essere dal Comune di Piombino.
Intanto sui social un noto esponente Regionale del PD sostiene che grazie al suo intervento la Giunta Regionale, con la Delibera 1414, ha indicato fin dal 2019 che la LI53 potrà accogliere solo i
rifiuti siderurgici di Piombino e che chi dice diversamente o non sa leggere o è in malafede. Quindi a bloccare i rifiuti che vengono da fuori ci aveva già pensato la Regione.
Ma sia la Variante che la delibera Regionale sono davvero atti così cristallini?
I politici tendono a presentare una realtà semplificata, le loro azioni sono descritte come chiare e dagli effetti indiscutibili: di fatto, la vicenda è molto complessa, confusa, persino gli atti sono spesso ambigui. Chi si è mosso in modo netto, secondo un piano preciso, è stata solo la SpA Rimateria che fa da sempre i propri interessi a prescindere dai cittadini e condizionando tutti i politici.
L'Amministrazione di Piombino in questo primo anno dal suo insediamento ha varato atti che si prestano a varie interpretazioni e, proprio come i Comuni vicini, manca di trasparenza sul suo
atteggiamento verso RiMateria. Per questo La Piazza ha rivolto alle Amministrazioni varie domande, molte delle quali attendono ancora risposta. Stiamo facendo un difficile lavoro di ricerca per capire quale sia la realtà, mentre man mano che si avvicinano le elezioni si formano schieramenti e tifoserie sempre meno obiettive.
Per il momento, le domande a cui è stata data risposta sono solo due: quella inerente i carotaggi (nonostante sia stata ignorata nella sua parte principale, e cioè: perché solo 8 carotaggi su 12 ettari?) e quella inerente il Concordato richiesto da RiMateria per evitare il fallimento (l'unica risposta è arrivata dalla Sindaca di Campiglia, che ha
detto semplicemente: non lo so!). La Sindaca di Campiglia dunque non sa quale posizione ha preso il Comune da lei rappresentato in relazione al Concordato, né conosce il piano industriale su cui questo si basa. Aspettiamo che su questo tema ci rispondano il Comune di San Vincenzo ed il Comune di Piombino; pensiamo inoltre che ci sia uno stretto collegamento fra la posizione assunta
dal Comune di Piombino in merito al Concordato e la Variante.
Per essere avallato dal Tribunale infatti, il Concordato deve poggiare su un solido piano industriale che dimostri la capacità di RiMateria di pagare i debiti e di continuare a fare utili.
Cosa prevede tale piano? Che posizione ha assunto rispetto ad esso il Comune di Piombino nella assemblea dei soci?
Sarebbe assurdo se avesse dato parere favorevole ad un piano che prevede,
come sembra, il rialzo della ex-Lucchini e contemporaneamente portasse in approvazione una Variante che lo impedisce!
Aspettiamo la risposta, sperando che il Sindaco di Piombino non faccia come quello di Campiglia.
Anche gli atti della Regione non sono esenti da ambiguità: la già citata Delibera 1414 a cui fa riferimento il noto politico riporta anche, in Allegato, il Parere del Nucleo Regionale di Valutazione n. 198 del 22 e 30/10/2019, di cui è parte integrante e sostanziale. A pagina 36 esso recita: “I volumi della nuova discarica LI53 (...) e quelli previsti per la realizzazione del sormonto della ex Lucchini (...) potranno essere autorizzati in AIA solo in conformità agli atti di concessione in essere…...Nel
caso sia apportata modifica all’atto di concessione, con determinazione di un uso diverso da quello attuale, dovrà essere presentata richiesta di modifica della presente prescrizione ai sensi dell’art.56 della LR10/2010 per lo svolgimento delle valutazioni del caso”.
In pratica: la prescrizione che limita i rifiuti alla sola tipologia di origine siderurgica potrà essere modificata ai sensi dell’art. 56 della LR 10/2010, nel momento in cui Rimateria riuscisse a fare cambiare l'atto di concessione del Demanio. Sembra fra l'altro che tale richiesta sia già stata inoltrata e il Demanio potrebbe tranquillamente accoglierla, dato che già nel parere espresso durante la Valutazione di Impatto Ambientale a proposito dei progetti di Rimateria ha precedentemente dichiarato: “..esprime parere favorevole esclusivamente sotto l’aspetto dominicale, al progetto articolato nelle seguenti sezioni…”.
Quindi la possibilità di riempire sia la ex-Lucchini che la LI53 con rifiuti che vengono da fuori non ci sembra, nelle intenzioni della Giunta Regionale, certamente esclusa, anzi!
Nella IV Commissione l’Amministrazione ha sostenuto che la Regione potrebbe concedere l'AIA per il rialzo della ex-Lucchini malgrado la Variante.
Riteniamo invece che se la Variante
fosse veramente, come affermato da un assessore “forte, precisa, difficilmente attaccabile” la Regione non potrebbe concedere l’AIA perché non potrebbe andare contro il parere del Comune
senza giustificazione. Come potrebbe sostenere che l’AIA possa costituire anche variante urbanistica in assenza dei requisiti di:”pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori” per quanto attiene ad esempio il progetto di “rialzo” della ex-Lucchini?
Ma la Variante è veramente “forte, precisa, difficilmente attaccabile”? Noi pensiamo di no.
Molti cittadini hanno chiesto di votare la variante e di non cambiarla e questo hanno promesso di fare il Sindaco ed il Vice Sindaco in piazza. La promessa di votarla, pare, sarà mantenuta. Ma è
veramente una Variante inattaccabile?
Essa stabilisce che tutta l'area di Ischia di Crociano diventi parco urbano, con la sola eccezione della zona dove opera Wecologistic (con motivazioni peraltro
assai poco condivisibili).
Bene, l'Amministrazione non ha cambiato la Variante, ma ha cambiato la definizione di parco urbano per la zona di Ischia di Crociano: accogliendo in parte alcune osservazioni fatte da RiMateria, l'Amministrazione ha modificato l'art 93 delle norme tecniche del regolamento urbanistico ed ora su quello specifico parco urbano “è ammesso l’esercizio delle attività di raccolta e smaltimento rifiuti in essere, limitatamente a quanto autorizzato alla data di efficacia del presente strumento urbanistico” e “sono sempre attuabili su tali aree progetti di chiusura e riqualificazione delle discariche esistenti ai sensi della vigente normativa in materia”.
Queste due frasi, in particolare la seconda, sembrano aprire la strada ad interpretazioni a nostro avviso non rassicuranti, malgrado la tranquillità con cui il Sindaco sostiene l'inattaccabilità e la coerenza della Variante.
Quello che è certo è che all'interno del parco urbano di Ischia di Crociano si potrà continuare a raccogliere e smaltire i rifiuti nelle discariche presenti ed autorizzate: si potrà quindi continuare a
riempire il cono rovescio con i rifiuti che vengono da fuori e Navarra ed Unirecuperi potranno continuare a contendersi con accanimento i circa 140.000 metri cubi ancora a disposizione, mentre sulla ex-Lucchini potranno utilizzare i volumi autorizzati residui.
Ma cosa vuol dire che “sono sempre attuabili su tali aree progetti di chiusura e riqualificazione delle discariche esistenti ai sensi della vigente normativa in materia”? Non vuol forse dire che ora e
anche in futuro si potranno sempre attuare e proporre progetti (che vanno ben oltre le autorizzazioni già in essere) che riguardano non solo la chiusura, ma anche la riqualificazione (che non esclude l'aumento dei volumi) delle discariche esistenti?
Già la discarica ex-ASIU è stata “riqualificata” in questo modo.
Con una Variante di questo tipo, dunque, la Regione potrebbe a ragione concedere l'AIA che è attinente al già approvato: “Progetto definitivo della Variante 2 alle opere di chiusura della
discarica Lucchini-riprofilatura con discarica RIMateria” perché ciò è previsto nella stessa definizione del parco urbano di Ischia di Crociano. La prima tappa, il “rialzo”della ex-Lucchini, del progetto Rimateria prenderebbe il via.
Perché aggiungere quelle frasi alla definizione di parco urbano per Ischia di Crociano?
L'ambiguità è voluta?
Risponde a una strategia precisa?
Se non è così, la soluzione è semplice: le integrazioni apportate all'art 93 per Ischia di Crociano devono essere modificate per essere rese inequivocabili, non interpretabili: devono affermare con chiarezza e precisione che nessun nuovo volume di discarica potrà mai essere aggiunto a quelli già
autorizzati.
Riportiamo integralmente il commento dell'assessore del Comune di Piombino, Carla Bezzini, pubblicato sulla nostra Pagina Facebook.
1) ll cono rovescio è già stato autorizzato e pertanto non avendo le varianti urbanistiche validità retroattiva, la coltivazione del cono rovescio continuerà fino a completamento di volumi. Non serve essere urbanisti per capire questa cosa.
2) La regione potrebbe comunque concedere l'AIA (se le osservazioni che verranno presentate e l'iter del procedimento amministrativo consentiranno un'eventuale parere favorevole) e questa potrebbe anche fare variante contestuale, ma in questo caso la responsabilità sarebbe interamente in capo alla Regione , anche in relazione alla citazione di Navarra. E comunque, se la variante viene approvata , vedo piuttosto difficile una imposizione da parte dalla Regione in no…