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Immagine del redattoreLa Piazza Val di Cornia

Appello alle forze politiche per OdG: discariche dentro il SIN e protette da trincea drenante

La Piazza Val di Cornia chiede a tutte le forze politiche del circondario, a partire da quelle nel Comune di Piombino, di portare alla discussione del Consiglio Comunale l'ordine del giorno seguente: OGGETTO: Inserimento dell'area discariche e Li53aR all'interno della trincea drenante per la messa in sicurezza della falda superficiale del SIN di Piombino.


VISTE

• le analisi eseguite su incarico diretto della stessa SpA Rimateria;

• come gli stessi dati siano ritenuti non del tutto esplicativi della situazione dalle stesse ditte che le hanno eseguite e con analisi delle acque di falda superficiale non confrontabili data l'esecuzione di una sola campagna in estate (periodo di magra) e le altre due in periodo invernale;

• la mancanza degli ulteriori studi richiesti da ARPAT e mai eseguiti dalla SpA Rimatria;

• l’assenza di dati scaturiti da analisi autonome di ARPAT;


VALUTATA

la gravità della situazione, così come rilevata anche da ARPAT in " Allegato 4_Parere_studiogeochimicogen21rev5 - N. Prot: Vedi segnatura informatica cl.: 01.11.07/2.230 del 07/07/2021" (prodotto in allegato), dove si afferma che:

• la discarica "chiusa ex-Lucchini" non ha telo di fondo, i rifiuti poggiano direttamente sul riporto antropico ed è inoltre assente qualsiasi impianto di estrazione del percolato. Il progetto di sistemazione e recupero ambientale approvato dal Comune di Piombino con decreto dirigenziale del 12 agosto 1999, prot. N°22388 non è mai stato eseguito;

• è accertata la perdita di percolato dal telo della discarica "aperta ex-Lucchini";

• vista la situazione rilevata dalle analisi effettuate dalla SpA Rimateria, il progetto di bonifica della LI53 deve essere urgentemente rivisto;

• le ultime analisi condotte dalla SpA Rimateria non escludono la perdita di percolato anche dal telo della discarica ex-ASIU ed anzi aggiungono a tale evenienza un altro importante elemento.


PRESO ATTO inoltre

che a proposito del modulo 4 della discarica ex-ASIU, ARPAT evidenzia "...la possibilità che il percolato possa entrare in contatto con la falda alcalina presente nel riporto attraverso lacerazioni del telo di fondo". Il possibile inquinamento da percolato originato dalla discarica ex-ASIU fu rilevato per la prima volta dalle analisi condotte ad Agosto (periodo di magra) del 2018.


RITENUTO che:

• la perdita di percolato dalle discariche ex-ASIU ed "ex-Lucchini aperta" determini un inquinamento inaccettabile della falda superficiale;

• la mancata bonifica della discarica senza telo "ex-Lucchini chiusa" crei certamente un inquinamento alla falda sottostante, al pari della discarica senza telo presente a Poggio ai

Venti (la cui bonifica già finanziata è attualmente allo studio);

• i cumuli di rifiuti siderurgici abbancati sull'area LI53 determinino l'inquinamento della falda

sottostante al pari di quelli simili presenti sulla "trentasei ettari" inseriti all'interno della trincea drenate per la messa in sicurezza della falda superficiale;

• la rimozione degli hot spot è premessa indispensabile per la bonifica dell’area


VISTO inoltre

quanto affermato da ARPAT nel richiedere una revisione del progetto di bonifica della LI53aR: "Con questa relazione fornita dal gestore lo scenario del sito LI053aR vede aggiungersi una nuova sorgente di contaminazione. A parere di questa Agenzia è necessario che il titolare della bonifica, la soc. Rimateria, o chi la rappresenta, considerato l’attuale stato di fallimento, provveda tempestivamente ad attivarsi per aggiornare il procedimento di bonifica in corso sulla base del titolo V della parte IV del D.lgs. 152/06 e s.m.i....".

Ricordando nello specifico che ARPAT con "una nuova sorgente di contaminazione" fa riferimento alla discarica il cui telo lascia passare il percolato;


PRESO ATTO

che l’inserimento dell’area delle discariche e della LI53aR entro l’area circoscritta dalla trincea drenante per la messa in sicurezza operativa della falda superficiale del SIN di Piombino costituisca un’indispensabile strumento per la tutela dell’ambiente circostante che il percorso proposto, pur prevedendo l'indispensabile prolungamento della barriera fisica lungo il fosso Cornia Vecchia, sarebbe più breve e quindi meno costoso da realizzare di quello attualmente previsto (che costeggia il perimetro dell'intera area gestita da Rimateria tenendola, incomprensibilmente, al di fuori della zona racchiusa dalla trincea drenante e dal marginamento fisico lungo il fosso Cornia Vecchia)


Il Consiglio Comunale di Piombino

IMPEGNA

Il Sindaco e la giunta ad attivarsi nelle sedi competenti affinché:

• la discarica ex-ASIU sia inserita al pari delle altre e della LI53aR all'interno del SIN;

• l'intera area discariche e la LI53aR, gestite precedentemente da Rimateria ed oggi dal curatore fallimentare Dott. Ozia F. , siano inserite all'interno della trincea drenante e del marginamento fisico lungo il fosso Cornia Vecchia per la messa in sicurezza della falda superficiale mediante una piccola modifica (che non incide in alcun modo sul progetto generale) al percorso del tracciato della stessa trincea drenante e del marginamento fisico lungo il Fosso Cornia Vecchia per la messa in sicurezza operativa della falda superficiale del SIN di Piombino .




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